barbaraefrancesco

Barbara Borlini e Francesco Memo producono figlie e pubblicano libri. Le prime godono di buona stampa, ma c'è da dire che sono ancora piccole.

Di notte scrivono e disegnano fumetti, mentre di giorno inseguono il sole della ricerca (che in questo periodo non è molto luminoso, anzi è proprio in eclissi, visti i chiari di luna dell'università italiana). Nella vita diurna Francesco lo si può trovare in quel della Bovisa a formare e sfornare orde di studenti per il Politecnico di Milano; scrive di città, quartieri e case di carta. Barbara dopo il dottorato ha lavorato per diversi anni all'Università Bicocca, occupandosi di ricerca urbana e questioni di genere, ma poi ha smesso di andarci perché non le piaceva la mensa. E' disegnatrice autodidatta, nel senso che fin da piccola ha sempre disegnato: su fogli, mobili e muri. Crescendo si è limitata ai fogli. 

Hanno scritto saggi per Bruno Mondadori, Laterza, Baldini e Castoldi e Franco Angeli. La rosa sepolta è il loro primo graphic novel. È stato uno dei primi fumetti indipendenti proposti sul web già agli inizi degli anni 2000. Troppo presto, insomma. Esce ora, in versione riveduta e corretta – e soprattutto completa – per Hazard Edizioni

Si considerano artisti-scienziati che coniugano il rigore e l'onesta intellettuale propria del mondo accademico italiano alla vocazione popolare e alla limpidezza narrativa dei graphic novel contemporanei. (Era ironico, se non si fosse capito:-)


A lungo hanno avuto un solo cellulare, con disappunto di amici e colleghi che non sapevano mai chi avrebbe risposto. Ora hanno un solo profilo facebook

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